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La storia di Elena

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Oggi vogliamo raccontarvi la storia di Elena.

Dopo una lunga battaglia durata 3 anni è riuscita a far riconoscere le Immunodeficienze Primitive IDP tra le malattie riconosciute dalla sua azienda.

Ecco la lettera che ci ha inviato Elena e che vogliamo condividere con tutti voi, sperando possa essere da stimolo per affrontare le vostre, le nostre battaglie quotidiane per la conoscenza e la diffusione delle informazioni sulle Immunodeficienze Primitive.

Buongiorno a tutti Voi,

desideravo portare a Vostra conoscenza, ma anche a tutti gli iscritti, che dopo una lunga battaglia, durata più di 3 anni, sono finalmente riuscita (anche grazie al coinvolgimento di esponenti sindacali all’interno dell’azienda), a far riconoscere le I.D.P. tra le malattie per le quali Poste Italiane, in caso di assenze dovute e certificate come tali, non fa più rientrare nel computo di giorni di assenza da malattia ai fini dei premi da pagare.

In condizioni normali infatti, se si effettuato più di 3 episodi di assenza per malattia (poco importa se ogni episodio è di 1 singolo giorno piuttosto che di 10 o più), questi incidono sull’importo che verrebbe versato al dipendente quale premio di produzione (che a seconda dei gg viene man mano scalato fino a farlo azzerare del tutto in caso di superamento della soglia).

Ora invece, le assenze che il medico di base, in fase di emissione del certificato, identifica come rientranti nelle patologie delle I.D.P., non vengono conteggiate e dunque, non penalizzano più il lavoratore.

Basterà presentare idonea certificazione, documentazione ed infine dichiarazione del medico curante.

Chiaramente per far questo, oltre a presentare la mia personale documentazione, la pratica è stata su mia richiesta, presa in carico dal mio esponente sindacale e poi presentata in specifica Commissione.

L’accoglimento accettato dall’Azienda Poste Italiane prima (che al riguardo pare si riunisca una volta l’anno)  e dai dipendenti poi, è stato infinei ratificato sul nuovo C.C.N.L. (Articolo 41) di Poste Italiane appunto.

Non sapendo se vi siano altri malati, che come me lavorano presso la suddetta azienda, Vi prego di darne Voi notizia, perché dopo anni di lotte, la questione è finalmente risolta e ritengo che gli obiettivi ed i traguardi raggiunti combattendo, vadano sì resi noti ma anche festeggiati!!!

Un grazie anticipato per quanto farete ed un augurio di speranza per noi tutti J

Elena Perticone 

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